Federico Crozzolo realizza il sogno di conoscere il suo idolo Alex Zanardi.
E’ stata un’emozione incredibile – commenta Federico – incontrare e e poter parlare con Alex. Da sempre è il mio campione preferito, l’icona di un pilota, di un maestro di vita che ogni giorno mi da la forza per superare gli ostacoli e inseguire le mie ambizioni nel mondo Motorsport e nella vita .
E’ salito su un kart a 13 anni, corre ancora e nel frattempo ha fatto di tutto. Alex Zanardi è nato a Bologna il 23 ottobre 1966. Sposato con Daniela a papà di Niccolò, ha iniziato in pista da ragazzino e attraversato tutte le categorie minori per arrivare all’esordio in F.1 nel GP di Spagna 1991 al volante di una Jordan. L’anno seguente è collaudatore Benetton, prima di due stagioni alla Lotus, storico team inglese allora in fase calante. Il risultato è lo stop nel 1995 ma, quando tutto sembra perduto, arriva la chiamata per un test negli Stati Uniti. Alex conquista un volante nel team Ganassi per la Formula Cart (ex-Indy) che gli cambia la vita.
Nel 1996 stupisce tutti con tre vittorie e l’incredibile sorpasso all’ultimo giro ai danni di Herta nel successo di Laguna Seca. E’ l’antipasto per due anni che portano due titoli e 15 successi parziali. La Williams lo riporta in F.1 ma la monoposto è poco affidabile e soddisfazioni non ce ne sono. A fine 1999 le strade si separano e Alex si concede un anno sabbatico prima di tornare in F.Cart con la squadra di Morris Nunn, suo ingegnere con Ganassi.
A settembre la gara del Lausitzring sembra quella buona per tornare alla vittoria ma a 13 giri dalla fine arriva l’incidente in cui Alex perde entrambe le gambe e rischia la vita. La ripresa è lunga ma Alex non molla. Scrive due libri: la sua biografia, “Però, Zanardi da Castelmaggiore!” (Premio Bancarella Sport 2003) e “Alex guarda il cielo” assieme al suo amico di sempre Claudio Costa. Torna in pista con la BMW nel Mondiale Turismo, in cui diventa protagonista contro ogni pronostico diventando il primo atleta disabile a vincere gare di un campionato del mondo contro piloti professionisti normodotati.
Per non farsi mancare niente, nel 2007 partecipa alla Maratona di New York con la handbike, una forma di ciclismo per i diversamente abili: ottiene un sorprendente 4° posto al debutto e scopre la passione per questo sport che inizia a praticare parallelamente ai suoi impegni automobilistici. E’ 2° nel tricolore a cronometro del 2009. Nel 2010 rinuncia alle corse automobilistiche per concentrarsi sulla sua nuova passione sportiva mettendosi in marcia verso il suo sogno che è partecipare in modo competitivo alla prossima edizione dei Giochi Paralimpici di Londra 2012, nel corso dei quali vince la sua scommessa portando a casa due medaglie d’oro e una d’argento. Vince inoltre, il Campionato Italiano a cronometro e quello in linea, la prestigiosa maratona di Roma, si ripete a Milano e a Venezia.