E’ opportuno citare la famosa esclamazione di Gilles Villeneuve che diceva “Toglietemi tutto, ma non un volante, un sedile, e tanti cavalli che mi spingono la schiena” per descrivere la vita di Federico Crozzolo. Nato a Pordenone il 4 Dicembre 1985, fin da ragazzo una grande passione per i motori che attraverso lo sport e forte dedizione ne hanno fatto diventare la sua professione. Una carriera partita sette anni fa come apprendista commerciale in Concessionaria. Oggi oltre ai successi sportivi come pilota, Federico è considerato uno dei migliori specialisti nella vendita di auto sportive lusso e collezione. Parla 3 lingue: Italiano, inglese e francese. Ha viaggiato nel mondo tra le aste di auto di lusso più esclusive del Pianeta. Ha gareggiato in alcuni dei più famosi autodromi nazionali ed Internazionali. Nonostante la giovane età, ha consegnato in carriera più di 30 Ferrari a nuovi fortunati acquirenti.
Dal 2015 Federico collabora anche con la nostra redazione di Shot Magazine alla guida delle migliori Supercar nel mercato, per dare le sue impressioni tecniche e di guida ai nostri lettori.
Ciao Federico, un piacere averti con noi, come è nata la tua passione per le corse ?
Grazie per la vostra intervista, La mia passione per il motorsport in realtà è sempre esistita, se guardo le foto da piccolo avevo sempre un auto per le mani. In ogni caso la mia carriera sportiva è nata da adolescente quando mi sono avvicinato per puro caso al Motocross. Disciplina che poi ho praticato a livello agonistico per 5 anni e ancora oggi pratico come allenamento fisico. Una grande lezione di vita che mi ha dato un’ottima sensibilità di guida rivelatasi poi molto utile anche al volante quando nel 2009 sono passato all’Automobilismo.
Può sembrare una domanda banale, ma cos’è per te un auto sportiva ?
L’auto sportiva per me non è un semplice oggetto, è un anima. Enzo Ferrari diceva “i motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili”. Dal momento infatti che appoggi le mani al volante e premi il pulsante Start Engine inizia una danza come tra l’uomo e la donna. I corpi diventano un’unica materia, la musica del propulsore fa da sottofondo, i movimenti e le forze fisiche che percepisci al volante sono la voce che lei utilizza per comunicarti dove vuole essere portata. E’ una sensazione unica che riesci a provare solo con una consolidata esperienza alla guida e una buona conoscenza del prodotto.
Torniamo alla tua carriera sportiva, quale è stata la tua corsa più importante?
E’ una domanda difficile, tutte le mie singole gare sono state delle emozioni uniche. Sicuramente indimenticabile la mia prima gara della carriera nel 2010 durante il Piacenza Expo, il circuito era impegnativo in quanto creato su un tratto cittadino e il meteo peggiorava fortemente. Al mio debutto conclusi in terza posizione assoluta, quando andai sul podio per le premiazioni fu una grande emozione.
Ogni pilota ha un proprio circuito preferito, il tuo qual è ?
Fortunatamente per il mio stile di guida mi sono sempre adattato a tutti i circuiti. In ogni caso uno dei miei preferiti in Italia è Imola, oltre ad essere un percorso molto tecnico, ad ogni passaggio lo sguardo va fisso nel muro di protezione della curva tamburello dove nel 1994 purtroppo perse la vita Ayrton Senna, ancora oggi è pieno di dediche e fiori decorativi.
Nel tuo palmares sportivo si legge che hai partecipato con ottimi risultati anche alla competizione Mondiale di Rally Dakar Italian Baja , che esperienza è stata?
È stata un esperienza unica. E’ una gara marathon di livello Mondiale particolarmente impegnativa in quanto le prove cronometrate sono molto lunghe , caratteristica di questo tipo di gare. Le insidie durante il percorso sono molte come guadi, fiumi, foreste ecc.. . I mezzi di gara sono pesanti e subiscono delle sollecitazioni notevoli per via delle condizioni del terreno richiedendo così uno stile di guida completamente diverso dalle auto tradizionali. E’ fondamentale rimanere sempre lucidi mantenendo un buon ritmo senza però commettere errori. Insomma è una vera e propria avventura che quest’anno grazie agli sponsor avrò la possibilità di ripetere.
In molti vorrebbero fare il tuo mestiere dal momento che ti occupi di auto da sogno, cosa rispondi in merito ?
Mi fa piacere. Credo sia fondamentale per sentirsi bene fare un lavoro della quale si ha una forte passione. Delle volte penso a quanto sarebbe bello il mondo se tutti facessimo un lavoro che amiamo. Ognuno di noi ha le proprie ambizioni, se penso al mio percorso di crescita lavorativa è stato abbastanza veloce, ho sempre messo grande attenzione, dedizione e perseveranza nel mio lavoro e questo nel tempo mi ha ripagato.
Anche in questo mondo però non è tutto così magico o semplice come per errore può apparire dall’esterno, anche qui capitano a volte pressioni o tensioni che vanno gestite. E’ fondamentale una buona propensione alle relazioni, una rete di clienti fidelizzati e un’ottima conoscenza nel mercato in quanto in questa fascia di auto non ci si può permettere di sbagliare o di trovarsi impreparati.